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Sensori Capacitivi
I sensori capacitivi sono tra i più versatili: possono rilevare sia materiali conduttori che non, come cereali, plastica, sabbia e cemento. Sono comunemente usati nell’industria alimentare, nei mangimifici e nelle fonderie. Realizzati con sonde in acciaio rivestite in teflon e custodie in alluminio, sono disponibili anche in versioni con intervento istantaneo o ritardato, con attacchi filettati M18 o M30.
I sensori capacitivi invece rilevano quasi tutti i materiali, siano essi metallici, plastici o granulari, grazie alla variazione della capacità elettrica. Hanno un funzionamento simile ai sensori induttivi, ma sono più versatili e vengono usati quando è necessario rilevare sostanze non conduttrici.
Protezione per Sensori Capacitivi
Per proteggere i sensori capacitivi in ambienti difficili, esistono custodie protettive stagni realizzate in materiale atossico, adatte anche per uso alimentare. Resistenti fino a 8 bar di pressione e con temperatura operativa tra -20°C e +70°C, queste protezioni permettono anche un facile accesso al sensore in caso di sostituzione. Possono essere utilizzate anche con sensori ATEX, adatti a zone potenzialmente esplosive dove sono presenti polveri combustibili.
Sensori Capacitivi -200°C/+250°C
Infine, esistono sensori capacitivi speciali per alte o basse temperature , in grado di operare tra -200°C e +250°C. In questi modelli, l’elettronica è separata dal sensore vero e proprio, che può resistere a condizioni termiche estreme. Sono utili per il monitoraggio di oli caldi, polveri o granulati plastici, così come per rilevare solidi metallici o non metallici in ambienti molto caldi. Il collegamento tra sensore ed elettronica avviene tramite cavi schermati di lunghezza standard (2 o 5 metri).
Schede tecniche prodotti
Sensori Capacitivi
Protezione per Sensori Capacitivi
Sensori Capacitivi -200°C/+250°C
Sensori Capacitivi 3D